Cosa ne pensa del sistema tangenti in Italia? CV: Se s’intende estorcere danaro a qualcuno, basta sfruttare al meglio il sistema “legale” che regola le attività delle diverse Istituzioni e dei diversi Poteri, così che i I sistema “Paese” alimenterà il sistema delle tangenti. Il sistema delle tangenti garantisce minori costi rispetto a quelli del sistema legale e maggiore efficienza imprenditoriale.

Prendiamo in esame cosa succede a chi non intende sottostare ad un tentativo di estorsione. Chi vuole estorcere “legalmente” danaro potrà farlo esponendo alle forze dell’Ordine il dubbio circa la legittimità di una specifica attività edilizia e delle autorizzazioni ricevute. A differenza di ogni altro Paese al mondo, in Italia si avvia l’indagine affidata ad una filiera che dalla Polizia Giudiziaria porta al P. M. con un C.T.U. Frattanto i giornali sbattono i mostri in prima pagina e il primo evidente danno all’impresa è dato da una pubblicità negativa che preoccupa e allontana i potenziali acquirenti con il risultato di isolare, l’impresa nel mercato. Le banche, anch’esse preoccupate richiedono la restituzione dei capitali erogati, provocando il collasso aziendale e il rischio di fallimento. Sequestrato il bene oggetto di accertamento preventivo in fase di indagine, il titolare inquisito può rivolgersi al Giudice per le indagini preliminari a cui può rappresentare le proprie ragioni circa la regolarità dell’edificazione in corso.

Se il GIP conferma il sequestro il cittadino inquisito può rivolgersi al Tribunale del Riesame e se anche il Riesame dà torto al cittadino, può rivolgersi alla Cassazione, che decide in via definitiva se il sequestro cautelare del processo va mantenuto.

Se il sequestro verrà confermato, i ben pensanti diranno che ben tre gradi di giudizio e un numero notevole di giudici ha ritenuto necessario il sequestro, ma la maggioranza di questi non si curerà di verificare per quali ragioni è mantenuto il sequestro preliminare.

Tutti questi Giudici definiti anche della “libertà”, quando trattasi di misure cautelari, cosiddette “reali”, che riguardano la libertà di “beni” e non delle persone, hanno mandato di censurare l’operato del P. M. e rimuovere il sequestro “non quando risulta infondata l’accusa del P.M., ma solo quando l’accusa è manifestamente infondata”.

La differenza tra l’essere “infondata” e l’essere “manifestamente infondata” appare a tutti quelli che hanno un minimo di rudimento della lingua italiana come un labile margine, addirittura impercettibile linguisticamente, definito “fumus”; termine mai più appropriato per rappresentare plasticamente la quasi totale impossibilità a difendersi del cittadino costretto a subire il sequestro preventivo da “fumose e generiche accuse fondate sul nulla”. Il “Sistema”, dunque, favorisce la provocazione di danni al cui rimedio nessuno potrà essere chiamato, se non lo Stato che, ben sapendo che la stragrande maggioranza dei processi portano all’assoluzione, ha posto il limite di 800 euro per ogni anno oltre i sei anni ritenuti fisiologici, per risarcire il danno, che in moltissimi casi risulta incalcolabile e irreparabile. Nè pagherà il demandante, il quale ha solo esposto i fatti al P. M. che autorizzato dal GIP, giudice di garanzia per il cittadino, ha sequestrato gli immobili. Ma, questo sistema pazzesco che subiamo non si limita a queste incomprensibili azioni dannose, in cui il malcapitato si ritrova come l’asino in mezzo ai suoni, esso offre ulteriori incomprensibili “inattività” che confermano intendimento del sistema ad agevolare il sistema delle tangenti. Nessuna legge regola il “tempo”, come se questo non fosse elemento costantemente importante per la vita del Paese.

Il P.M. ha un tempo per le indagini, ma non ha alcun tempo assegnato per la conclusione e la richiesta di rinvio a giudizio. Possono passare anni tra il sequestro preventivo e il rinvio a giudizio, e l’ipotesi di reato potrebbe spegnersi per l’intervenuta prescrizione.

Seppure il P.M. depositerà la richiesta di rinvio a giudizio, il Gip che dovrà decide se bisogna procedere con un processo non avrà alcun tempo assegnato per la decisione, cosicché potrà anche decidere dopo la prescrizione del reato. Nessun tempo è assegnato

poi al Tribunale per avviar il processo e per concluderlo. Il risultato è una totale anarchia che rende capace il sistema delle tangenti di apparire maggiormente garantista, sicuro e affidabile. Il tangentista e/o estorsore avrà la meglio, impunito e rispettato.